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5 anni dopo


Dal 2011 al 2015, con il progetto "5 anni" (che si può vedere e scaricare qui), ho raccolto le storie individuali, e a volta di coppia/familiari, di sorelle, genitori, amici e loro compagni, cercando di "fare il punto" sulla situazione di quel momento e sui desideri per il futuro attraverso un ritratto fotografico e un'intervista.


"5 anni dopo" è stata l'occasione per risentirci con (quasi) tutti e fotografare insieme dove siamo e come stiamo oggi, cosa è successo in questi 5 anni e come ci ha cambiato, e, non meno importante, quali desideri e speranze abbiamo per il futuro.


Il 2020 è stato un anno terribile ed è significativo per me chiudere la biografia collettiva degli ultimi 10 anni con un evento che ha completamente messo a soqquadro le nostre vite.


Le domande questa volta sono state: cosa è successo negli ultimi 5 anni e come ti/vi ha cambiato? Quali desideri o speranze per il futuro?


Come fotografa e "raccoglitrice di storie" ho poturo creare uno spazio di intimità e vicinanza che in questi tempi è sempre più raro.

La maggior parte delle foto mi sono state inviate. Ma anche se non le ho scattate personalmente come nel progetto originario, la fotografia è stata ancora una volta strumento di relazione e unione.


Il mio desiderio iniziale nel coinvolgervi in questo progetto di “memoria e identità” era cercare di realizzare un documento che avrebbe potuto essere utile a distanza di tempo per capire meglio il presente rileggendo cosa ci ha portato fin qui e cosa ci guida.

In alcuni momenti le nostre vite sono fatte di traiettorie lineari, coerenti, quasi prevedibili, molte altre, invece, i percorsi prendono rotte inaspettate, e non sempre a causa della nostra volontà.

Ma c'è sempre un senso, che ognuno di noi, in fondo, conosce.


Spero il meglio per ognuno di voi, buona vita! Isa

 

Fabio, foto e intervista 8 novembre 2020, Via Sannio Milano

Sto bene (ed è tanto). Questi 5 anni sono stati di crescita, sia personale sia professionale. Ho frequentato delle donne con un approccio più gratificante, e sul lavoro il nuovo ruolo mi ha dato più stimoli e un'identità più definita.

Sto cercando un buen ritiro bucolico (in Lunigiana?) per lavorare da remoto, un luogo dove stare bene e da alternare al paesello delle mie origini e a Milano, dove ci sono gli amici e il lavoro. Apprezzo molto la possibilità di dissociare il lavoro dal luogo fisico in cui lo si svolge.

 

Gabriella e Papà, intervista 8 novembre via Skype, foto agosto a Camogli

Gabriella In questi anni sono nati tanti nipotini che hanno portato una grande gioia e uno sguardo al futuro, una vera ventata di vita. Purtroppo gli ultimi 3 anni sono stati travagliati perché ho avuto molti problemi di salute, e ora questa situazione di cui sono molto dispiaciuta. Ma forse ha anche rinsaldato il mio attaccamento alla vita e, paradossalmente, mi ha fatto sentire più stabile. Ho riscoperto il lavoro come una grande risorsa e vorrei continuare a stare bene con Luigi.

Vorrei vivere in salute per un po', vedere i miei nipoti e tutti voi crescere.


Papà

Ho vissuto il grande decadimento fisico, la difficoltà nel fare cose, e non me l'aspettavo. Questo non mi è piaciuto.

Però i nipotini hanno riempito molto anche questo brutto momento, in cui ci si vede molto poco. Sto soffrendo molto di avere perso i miei contatti stabili con i nipoti, e spero che non si abituino alla nostra assenza, perché noi ci siamo. Il ricovero di Gabriella a marzo mi ha segnato, sono contento che l'abbiamo superato. E poi questo secondo lockdown non è neanche negativo, la casa è grande ma ci si sta vicino, forse ci si conosce anche meglio. E poi basta vedere la veduta di una strada di New York per dire che non ci andrò più, ma ci sono stato. Vorrei tornare come prima, senza la paura immanente di uscire e ammalarsi. Vorrei tornare a girare in bicicletta, a palleggiare a tennis, faccio fatica ma non rinuncio.

 

Ceci e Luca, foto agosto Ponte di Legno, intervista 22 novembre al Parco Ravizza


Ceci In questi 5 anni è cambiato tutto: ci siamo sposati, è nata Alice, abbiamo cambiato casa, è nato Tommaso, è arrivata la pandemia. Da poco ho cominciato a fare mindfulness e a correre sul tapis roulant. A un certo punto mi sono accorta che non ero più padrona a casa mia. Il mio corpo è uscito pazzo, non ce la facevo più, e ora sto cercando un nuovo equilibrio perché come facevo prima non potevo continuare.

Vorrei tanto poter uscire da questa situazione, fare un pranzo o una cena a casa con gli amici, come facevamo prima della pandemia.


Luca

La vita si è complicata in maniera esponenziale. C'è ovviamente la gioia di avere costruito qualcosa di importante, che ha comportato fatica. Sono più stanco e spompato, però cambiare lavoro mi ha alleggerito, sono più libero. Poi negli ultimi tempi anche tanti nostri amici hanno avuto bambini e questa è una bella cosa, prima eravamo quasi gli unici. Nell'intervista del 2015 avevamo detto che andava tutto bene, non si litigava mai. Adesso si litiga quotidianamente per delle stupidaggini, proprio quello di cui avevamo paura prima. Il clima è sicuramente più nervoso, però le liti così come nascono si spengono; la mia paura era di chissà quali dilemmi, invece adesso ci si manda a cagare e dopo è finita lì.

Mi piacerebbe tanto andare in montagna, con i bambini, che si muovessero con le loro gambe, senza doverli tirare, senza dover tirare Cecilia, insomma che ci fosse un po' più di autonomia.

 

Sabrina, call su WhatsApp 28 novembre, foto 7 dicembre a casa a Bologna

Il progetto della casa nuova ha permesso a me e Daniele di realizzare insieme un desiderio; è stata una palestra di negoziazione su quasi qualsiasi cosa, ma alla fine siamo molto contenti di com'è venuta. Poi in questo periodo così difficile è stata un'occasione per godercela. Con Daniele siamo più maturi e sereni; ci sono alti e bassi ma sappiamo che a volte dipendono dai condizionamenti esterni, dal lavoro soprattutto.


Sul lavoro ho cambiato 2 volte ruolo nella stessa azienda, e mi ha fatto bene perché mi sono messa alla prova e ho capito che le cose bisogna desiderarle per riuscire a realizzarle.


Per il futuro ho deciso di sognare: vorrei vivere in una città di mare e mettermi in proprio, avere più tempo per me e per gli altri.. Mi piacerebbe avere una bottega dove fare cose manuali, tipo cappelli e borse. Siamo sempre distratti dai progettoni, ma ho capito che la manualità mi aiuta a stare bene.

 

Elisa e Gigi, call via WhatsApp 28 novembre, foto 29 novembre a Forlì

Gigi

Grossissimi cambiamenti non ci sono stati, a parte naturalmente invecchiare, cambiare... E poi ci siamo trasferiti in questa casa, la stiamo costruendo, arredando, vivendo, ci siamo un po’ stabilizzati...

Molto di questo mondo l’abbiamo ereditato io e mia sorella, e ora cerchiamo insieme di capire cosa farci.

Anche la società dove sono stato finora si sta sciogliendo e ci sono delle evoluzioni: non faccio dei progetti ma cerco di tenere la rotta seguendo la corrente.


Elisa

A febbraio 2018 è morto mio suocero. La sua morte ha cambiato tutto: la percezione della realtà da parte di Gigi e il suo rapporto con sè stesso. Anche per me è stata molto pesante. A giugno 2020 è morta anche sua nonna, a 100 anni, un'altra persona molto importante. Ci aiutava a comunicare tra di noi, sosteneva il nostro stare insieme, ci manca molto.

Siamo entrati in questa casa, quella che noi immaginavamo come la nostra casa definitiva.

Io mi sono infilata sempre di più in questa famiglia, anche fisicamente, è un mondo che amo, però faccio fatica a non avere anche sentimenti di conflittualità. Questo ci ha un po’ allontanato. Ieri sono rientrata nella mia vecchia casa, a cui sono legatissima. Là dentro con Gigi c’era un’armonia che qui non c’è: in questa casa è tutto sbilanciato verso la sua famiglia, i suoi valori, la sua vita, che sono valori che amo, però in questi lunghi mesi in cui non visto i miei genitori mi sono chiesta: ma io dove sono? I miei fanno fatica a venire qui, sono intimiditi.

Questi anni sono stati segnati anche dal mio incarico di assessora alla cultura del Comune di Forlì, in cui è successo di tutto: prima ho pensato di star facendo un progetto grande per la mia città, ma non è stato così; poi mi hanno denunciato, ho preso un avviso di garanzia ed è stato un trauma enorme….È da un anno e mezzo che sono a casa e comincio a uscire adesso. Ora ho un piccolo incarico come catalogatrice fotografica a Senigallia ma sono molto preoccupata per il lavoro. Non vedo nessun futuro al momento, ma spero di avere occasione di essere ancora coinvolta in progetti di lavoro interessanti, anche in altre città.


Speriamo di vederci presto.

 

Laura, call via WhatsApp 29 novembre , foto Riserva Naturale Torre Salsa

C’è una vita prima del 2015 e una dopo il 2015. Marilù è nata nel 2016, ma da quando questa vita è nata dentro di me è cambiato tutto.


Prima il fulcro ero io, ora si è spostato tutto su di lei, che è il centro è della mia vita e di quella di Paolo. Tutti e tre facciamo molto vita in simbiosi, siamo quasi sempre insieme, dalla mattina alla sera, a parte quando lei è all'asilo e io a scuola. Cerco di ritagliarmi dei momenti ogni tanto, solo mie con le amiche, ma sono una rarità.

Da quando è arrivata Marilù sento una felcità piena, assoluta, anche con momenti di fatica. Ma se prima pensavo di sapere cosa fosse la felicità, da quando c’è lei ho scoperto la felicità più grande.


Mi sono resa conto che non ho dei grandi progetti per il futuro; vivo molto la bellezza della giornata quotidiana e sto talmente bene, c’è un equilibrio talmente bello, che se già rimanesse una situazione così nel futuro, mi riterrei una persona fortunata.

A scuola vorrei insegnare inglese, ma per il momento va benissimo anche così.

 

Judith, call via WhatsApp 3 dicembre, foto Ginevra 24 dicembre

Ho fatto una famiglia: i miei figli Senai e Mavi sono la cosa più bella che ho avuto. Ho sofferto molto, ma ho capito di essere più forte di quello che credessi.

Nel 2017 ho chiuso 20 anni della mia vita tornando in Europa, ed è stato davvero tornare a casa, alla famiglia, agli affetti, alle cose che conosco, bellissimo. Ho girato il mondo non lavorando per le Nazioni Unite e sono tornata in Europa per lavorare in UN. Sono grata di essere stata a lavorare in giro nei paesi in via di sviluppo, è stato importantissimo, ho una comprensione delle cose diverse da tanti colleghi, e questo mi sta dando un vantaggio incredibile. All'UN qui a Ginevra è un lavoro al di sopra delle mie aspettative, c'è gente molto motivata e bravissima, ho molte responsabilità e spazio creativo.


Voglio che i miei bambini continuino a essere sereni e curiosi del mondo, che Mavi stia bene, voglio una promozione sul lavoro, e come persona vorrei imparare a capire meglio le scelte che ho fatto, perché le ho fatte, e farle in maniera diversa nel futuro.

 

Manu e Ale, 2 dicembre via Gmail, foto Rodi settembre 2020


Eravamo splendidi 45enni e siamo malconci 50enni. In questi anni abbiamo fatto tanti lavori diversi, ciascuno di noi due, avvicinati a tante persone e poi riallontanati. Altri gruppi di lavoro, invece, si sono consolidati. Ci siamo avvicinati a tante cose: Manu facilitazione, gestione conflitti, Ale muretti a secco e opere d'arte effimere, sempre in mezzo a gruppi di persone con i quali vivere esperienze intensissime per tempi brevissimi, come abbiamo sempre fatto, in fondo. Amici tornati, nipoti nati. Siamo andati avanti a sistemare questa casa, a Rodi, con soddisfazione lenta e incerta. Abbiamo vissuto senza svoltare, letto libri e mangiato bene. E insomma non siamo cambiati negli ultimi 5 anni, siamo cambiati negli ultimi 9 mesi. Siamo stati noi due soli, letteralmente, per settimane, per mesi. Abbiamo retto bene, abbiamo scoperto di essere persone pazienti, tutto sommato, e poi la nostra casa non è solo una casa. Non è stata una fortuna essere qui: ce la siamo conquistata.


Immaginare il futuro forse è troppo. Il desiderio è solo stare liberamente insieme a tutte le persone amici e sconosciuti. Gli altri sono tutti secondari.

 

Bea e Franz, call via WhatsApp 6 dicembre, foto Isola d'Elba agosto

Il cambiamento più significativo è stata la nuova casa, che rappresenta anche un nuovo modo di essere e un punto stabile: l'abbiamo scelta noi e ci dà delle vibrazioni molto positive. Questa casa è così bella che colma le nostre tristezze e ci fa stare bene. Siamo piu vicini emotivamente, cerchiamo di ascoltarci meglio, analizzarci di piu e tenere la rabbia su basse frequenze per arrivare meno al conflitto acceso.


Obiettivo per il futuro: avere un figlio, coltivare passioni comuni che ci trascinino, supportarci sempre. Se prima tendevamo a lasciarci dei tempi propri, ora cerchiamo di passare più tempo insieme e di fare cose che ci piacciono, come camminate e sport.


Bea

Sono dominata da un'incertezza che mi accompagnerà fino a quando non riuscirò, almeno in parte, a determinare il mio destino, anche se so che non è possibile controllarlo in alcun modo.

Ho incrementato tantissimo il lavoro creando dei progetti nuovi che mi prendono più tempo. Nel futuro mi piacerebbe fare un lavoro autonomo che conciliasse lo yoga, il counseling, la filosofia e tutto quello per cui mi sono formata per tanti anni.


Franz

Le mie responsabilità e la mia autonomia sul lavoro sono aumentate, ora l'idea è diventare una figura sempre più autorevole sviluppando conoscenza e conoscenze per individuare una via di cresicta all'interno della mia azienda.

 

Costa, call su Meet 18 dicembre, foto Milano dicembre

Nel 2016 ho incontrato Federico, è stato LUI, era il predestinato, e non poteva andare diversamente.

La nascita di Alberto nel marzo del 2019 ha dato un senso a tutto, anche pensando al futuro. Alberto riempie tutta la mia vita. È stata anche una botta, perché prima ero abituata a fare quello che volevo, e sto ancora facendo i conti con questo cambiamento enorme. Mi devo ritrovare, perché mi sono un po’ persa, soprattutto in questo ultimo anno in cui sono stata colta dall’imprevedibilità delle cose.

Anche sul lavoro, mi sembra di essere un’altra azienda nonostante sia sempre la stessa: sono cambiate le persone, gli equilibri, le responsabilità, anche se lo stipendio è rimasto lo stesso. Il lavoro mi sta risucchiando, anche oltre quello che vorrei, ma continua a divertirmi perché è sempre diverso.

Con Federico ultimamente abbiamo qualche problema di comunicazione e di tenuta psicologica individuale, che influenza anche la relazione a due. La speranza per il futuro è recuperare Federico, recuperare Costanza, e diventare un trio affiatato.

 

Mamma e Norberto, 20 dicembre via Gmail, foto autunno vicino a casa a Magliano in Toscana


Mamma

Io non mi sento cambiata, ed è strano perché in questi cinque anni si sono susseguiti eventi straordinari e molto impegnativi..nell' elenco:

- una vendita e un acquisto al cardiopalma, più due acquisti più tranquilli

- 5 traslochi

- il restauro di 2 appartamenti

- la liquidazione della società agricola, appena conclusa (sarabanda di avvocati, commercialisti, periti, giudici, cause, tribunali....).

Le cose belle sono state la nascita di due bellissime e simpatiche nipotine, e così come nonna mi sento proprio fortunata e soddisfatta.

E comunque non mi sento cambiata, sono sempre la stessa, nel bene e nel male.

Per il futuro spero di andare avanti con Norberto in questa vita divisa tra campagna, dove ci occuperemo meglio degli ulivi, montagna, per stare di più con i nipotini Peracino, e anche un po' di Milano per vedere nel loro ambiente Diego e Alba.

Questa è la speranza di vita, che duri più a lungo possibile.


Norberto

Lustro difficile. Iniziato con una demenziale aggressione di "amici" che ha condizionato buona parte di questi anni.

Ora convalescente, meglio come salute, animo pessimista. Non ho aspettative soggettive, il futuro è dannatamente incerto.

 

Isa e Dani, foto Milano12 dicembre, intervista via Meet 29 dicembre con Elisa e Gigi

Isa

In questi 5 anni sono successe cose molto importanti. Nel 2016 ho cambiato lavoro e sono cresciuta a livello professionale. Nel 2018 è nata Alba, un evento inatteso e imprevisto: se Diego è stato un miracolo, Alba è stata un dono. In tuti questi anni il percorso della terapia, che si è conclusa nel 2019, mi ha guidato e illuminato portandomi fuori da un momento molto difficile. Oggi sono contenta della mia vita, che mi sembra ricca e in continua evoluzione. Però il rapporto con Daniele attraversa una crisi, e, soprattutto nell’ultimo anno, ci siamo allontanati. Il grande interrogativo è se riusciremo a tornare una coppia.

Per il futuro mi auguro che tutti stiano bene e che si esca da questa situazione di pandemia che mi sembra un po’ parallela allo stallo in cui siamo finiti anche io e Daniele. Spero che supereremo questo momento di crisi di coppia in modo consapevole e sereno.


Dani

I bambini sono la cosa più importante. Per il resto sono sostanzialmente d’accordo con Isa. Tra noi due, fino a che l’accudisco va tutto bene, nel momento in cui smetto di inseguirla perché mi sono rotto di aspettare e di fare il papà non va più bene. Poi lei è molto concentrata su se stessa e sul lavoro. Io sto abbastanza bene, perché sono un incosciente, tutte le volte che mi è nato un bambino sono stato licenziato. Ero preoccupato, poi ho capito che bene o male me la cavo, e ho esorcizzato. Riesco a gestire l’aspetto lavorativo relativizzandolo. 5 anni fa ero assunto con un contratto di giornalista da dipendente a Milano, una situazione semi idilliaca vista da fuori, adesso sono totalmente free lance, e questo è cominciato 3 giorni dopo il Covid.

Il mio scopo è essere felice e sereno, in qualsiasi momento ti rispondo sempre nello stesso modo, sono un gigione, dove mi metti sto. L’obiettivo è quello, come arrivarci e cosa fare per raggiungerlo è un’altra cosa. Come prima, l’obiettivo più importante è far stare bene i bambini, il resto è relativo.

 

Giulia, foto agosto sul Gargano, intervista via Gmail 30 dicembre

Ho iniziato a lavorare come insegnante, è arrivato il secondo figlio (Giorgio), sono stati risolti dei problemi famigliari (è stata ristrutturata la casa paterna e sono stati ricuciti i rapporti con la famiglia di mio fratello), è mancato mio padre...

Per il futuro desidero la salute per me e i miei cari, risolvere in maniera serena le questioni ereditarie, andare a vivere e trovare un lavoro a più a stretto contatto con la natura.



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