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Cosa sarà: tra l'oggi e il domani

Siamo a circa una settimana dalla fine del lockdown.

Ci abbiamo messo del tempo ad abituarci a questo nuovo modo di vivere le giornate. Tra qualche giorno si cambierà ancora, e questo pensiero mi spaventa un po'. Da un lato, maggiori libertà di movimento; dall'altro, l'incertezza rispetto a come potremo organizzarci in casa se mi chiederanno di tornare in ufficio, e anche alle conseguenze di questa riapertura, con la paura di una nuova ripresa dei contagi.

Penso alle cose positive di queste lunghe settimane.

Stare insieme ha prodotto un effetto tranquillizzante sui bambini. Vedere loro, come sono cresciuti sia nell'aspetto fisico sia nelle capacità, mi conforta. Nonostante tutto, stanno molto bene. Diego ha imparato a usare il tablet, a fare le addizioni in colonna, a dire alcune frasi in inglese, si è specializzato ancora di più nel calcio, scrive e canta canzoni, "bada Alba", come dice lui.

Alba parla sempre di più e meglio, calcia fortissimo, quando le va fa la pipì nel vasino, ha lasciato il suo lettino per il letto grande vicino a Diego, si guarda i libri da sola. Sempre allegra, è un'ottima compagnia.

Abbiamo creato nuovi spazi: la scrivania di Diego per la scuola, il letto grande per Alba, l'ufficio-stanzino per me e Dani (che non ci va mai), l'angolo della musica.

Con Daniele forse siamo diventati un pochino più bravi a dividerci il tempo per lavorare e nell'organizzazione generale delle faccende domestiche. A litigare meno, purtroppo ancora no...

E poi le risorse che ci tengono vivi: il lavoro, la scuola con le due insegnanti che fanno le video-lezioni e mandano compiti e verifiche, il ballatoio per incontrare i vicini, giocare, correre, prendere un po' di sole, le lezioni di Pilates su Zoom, le telefonate con la famiglia e le amiche, le pulizie di fino che non si ha mai tempo di fare.

Ora si avvicina una nuova dimensione a cui re-abituarci.

Vedremo "cosa sarà".

Punto di grande preoccupazione è il futuro dei bambini e dei ragazzi, che al momento mi pare siano visti soprattutto come un problema che non si sa come trattare.

Spero tanto che in questi nuovi mesi ci sia più spazio per loro, e non solo quello fisico.

Mi angoscia il pensiero che a settembre probabilmente Alba non riprenderà il nido, e forse anche la scuola sarà a singhiozzo.

Ma siamo ottimisti.

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